Con la chiusura delle scuole e l’introduzione della didattica a distanza, il concetto di alunno nell’immaginario del docente si è arricchito di nuove tonalità.
Abituati alla dicotomia presente-assente della scuola in carne ed ossa, gli insegnanti si sono trovati più di una volta davanti a situazioni un po’ più sfumate che hanno dato vita a una serie di stadi intermedi che non avevano mai sperimentato prima.
Così, specialmente nei primi tempi, ma anche dopo a dir la verità, c’era sempre qualcuno che, nonostante le indicazioni tecniche, i video-tutorial, le spiegazioni personalizzate, smarrivano il codice per accedere alla lezione e vagavano tra le stanze della scuola virtuale senza riuscire ad imboccare la porta della propria classe.
Ogni tanto qualche compagno caritatevole andava loro in soccorso facendogli pervenire l’imperscrutabile stringa alfanumerica che rappresentava la chiave di accesso all’aula. Quando lo veniva a sapere era l’insegnante che provvedeva a raccogliere la smarrita pecorella…
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