Che cosa hanno di particolare i racconti di Carver?
In genere nei suoi racconti non succede nulla, perché le cose sono già accadute o stanno per accadere.
Prima di Raymond Carver, la letteratura si occupava sostanzialmente dei momenti topici della vita delle persone.
Ma, secondo lo scrittore americano, quando i fatti esplodono non sono poi così interessanti.
Non è l’esplosione a essere decisiva, ma il momento in cui è stata accesa la miccia. E questo momento può essere anche molto lontano nel tempo e forse, mentre accade, non sospettiamo che quell’avvenimento, apparentemente leggero e insignificante, potrà cambiare completamente la nostra vita.
Cattedrale, pubblicato nel 1983, è il suo libro più importante. In questi racconti è concentrata tutta l’energia che Carver aveva accumulato e dalla quale è scaturita ogni parola successiva.
Dopo aver consegnato il libro, Carver non ha lavorato per un bel po’ di tempo. E’ come se avesse detto tutto quello che aveva da dire in quel momento.
Carver applica la letteratura a quella parte quasi inconsistente che è la vita; e così davanti a noi, mentre leggiamo, c’è proprio la vita così com’è.
Il racconto che dà il titolo alla raccolta è uno dei più significativi. All’inizio ci sono due personaggi che non sembrano avere molto in comune. Uno dei due deve accogliere in casa uno sconosciuto, per giunta cieco, ed entrambi sono insofferenti a questa situazione.
Ma nel racconto avviene un profondo cambiamento e nel breve arco della narrazione vediamo un sentimento di poca umanità trasformarsi in un sentimento profondamente umano, in modo semplice e sorprendente allo stesso tempo.
Un testo da leggere, come la raccolta a cui dà il nome.