Così discesi del cerchio primaio
giù nel secondo, che men loco cinghia
e tanto più dolor, che punge a guaio. 3
Stavvi Minòs orribilmente, e ringhia:
essamina le colpe ne l’intrata;
giudica e manda secondo ch’avvinghia. 6
Dico che quando l’anima mal nata
li vien dinanzi, tutta si confessa;
e quel conoscitor de le peccata 9
vede qual loco d’inferno è da essa;
cignesi con la coda tante volte
quantunque gradi vuol che giù sia messa. 12
Sempre dinanzi a lui ne stanno molte:
vanno a vicenda ciascuna al giudizio,
dicono e odono e poi son giù volte. 15
Parafrasi
Così discesi dal primo cerchio (il Limbo)
giù nel secondo (dove sono puniti i lussuriosi) che racchiude meno spazio (rispetto al precedente)
e una pena più tormentosa, che stimola ai lamenti.
Qui sta Minosse che desta orrore, e ringhia:
esamina le colpe all’entrata;
giudica e stabilisce le pene secondo il numero di avvolgimento della coda.
Voglio dire che quando l’anima dannata
gli viene davanti, si confessa di tutto;
e quel conoscitore dei peccati
vede quale luogo dell’inferno è adatto ad essa;
si cinge con la coda tante volte
quanti cerchi vuole che sia messa giù.
Sempre davanti a lui ne stanno molte (di anime):
vanno a turno ciascuna a giudizio;
dicono (le loro colpe) e odono (la sentenza) e poi sono precipitate giù.
Piccolo commento
Sulle soglie del secondo cerchio dell’Inferno troviamo Minosse, il leggendario re di Creta.
Confessa le anime e decreta la pena, indicando la sede assegnata a ciascun peccatore.
Minosse è rappresentato in funzione di giudice infernale da Virgilio nell’Eneide.
Dante accoglie la tradizione classica per quanto riguarda la funzione e il personaggio, ma lo trasforma in una potenza demoniaca con tratti mostruosi e grotteschi.
All’inizio del canto Dante accenna alla struttura dell’Inferno che è un cono rovesciato, costituito da ripiani o ciglioni circolari che si restringono a mano a mano che si scende.
Inoltre più ci si inabissa più si puniscono peccati più gravi e la pena è maggiormente dolorosa.