Una delle imprese più difficili che si trova ad affrontare l’insegnante, specialmente negli ordini di scuola inferiori, è senza dubbio quella di assegnare i compiti a casa.
Ad inizio carriera ci si può illudere che siano situazioni circoscritte a classi particolarmente infantili o poco scolarizzate, ma con l’andare del tempo ci si rende conto che queste costituiscano più la regola che l’eccezione.
Quando si ha l’ardire di dettare degli esercizi o far scrivere la pagine da studiare per la volta successiva è necessario ripetere numerose volte la stessa frase perché c’è sempre qualcuno distratto o che sta contendendo una penna ad un compagno o che guarda fuori dalla finestra in cerca di ispirazione o semplicemente ascolta con poca attenzione e non riesce a comprendere il senso del messaggio.
Il docente cerca di procedere fornendo tutte le indicazioni con calma e scandendo le parole in modo da essere comprensibile. Avverte i pargoletti di prendere il diario, poi indica il giorno per cui la lezione deve essere fatta, comincia a dettare la pagina e il numero degli esercizi, ma, nonostante questo, c’è sempre qualcuno che chiede: “Per quando va? “e poi “Pagina?”, “Che numero? “o ancora “Aspetti, non trovo il diario” e di nuovo “Pagina?”, “Numero?”, “Per quando?”. Così per almeno cinque minuti, senza contare quelli che la lezione non la scrivono proprio o lo fanno in maniera incompleta o creativa ed è necessario controllare i diari di tutti perché la volta successiva ci sarà sempre qualcuno che non porterà i compiti perché non sarà stato in grado di reperire informazioni intellegibili in quello che ha scritto.
Tra l’altro, anche se tu hai speso una bella fetta della tua lezione in questa operazione di babysitteraggio, inesorabilmente alcuni genitori si lamenteranno del fatto che gli insegnanti non controllano che i loro piccoli non portino la lezione a casa e loro devono passare i pomeriggi a cercare di reperire i compiti per il giorno dopo, telefonando a diversi genitori e confrontando le varie redazioni dei diari degli altri ragazzi.
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Vero concordo in pieno, collega
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Pensavo che mio figlio fosse l’unico distratto, a sentire le insegnanti 😟
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Ti assicuro di no! 😅
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