“Resto qui” è un romanzo pubblicato nel 2018 dallo scrittore milanese Marco Balzano, secondo classificato con quest’opera al Premio Strega e vincitore di altri riconoscimenti.
Il romanzo è stato tradotto in numerosi stati esteri sia europei che extraeuropei.
“Resto
qui” è un romanzo sul senso di radicamento, sull’idea di
identità legata all’appartenenza ad un luogo preciso dove si è nati
e dove la propria famiglia vive da sempre. Un luogo che sembra ai
margini del mondo ma che, suo malgrado, viene investito dagli
avvenimenti del XX secolo che lo travolgono e trasfigurano. Prima
l’arrivo del fascismo, poi quello dei nazisti cambiano completamente
il modo di vivere degli abitanti di Curon, un piccolo centro
dell’Alto Adige, che si trovano a dover scegliere tra restare e
andarsene e iniziare una nuova vita altrove.
Sopravvissuti alla
seconda guerra mondiale, pur con ferite e divisioni che non verranno
più meno, complice anche il trauma privato dell’allontanamento della
figlia piccola, la famiglia di Trina si accinge a riprendere la vita
di un tempo. Ma ciò che non è stata in grado di fare la guerra,
riesce il progresso e l’industrializzazione dello stato italiano che,
senza curarsi minimamente delle esigenze del territorio dei suoi
abitanti, fa costruire una grande diga che sommergerà tutto
l’abitato, lasciando scoperto solo il campanile della chiesa. Anche
in questo caso, anche se straziati da quest’ennesimo sopruso, Trina e
il marito decidono di rimanere, accettando il piccolo prefabbricato
messo a disposizione dalla ditta di costruzione nel nuovo abitato
fatto costruire a monte del precedente, senza la possibilità di
tenere più gli animali e fare la vita da contadini, visto che
pascoli e campi da quelle parti non ce ne sono più.
Scritto con
un linguaggio piano, fatto di brevi ma incisive frasi, il libro di
Balzano è un’intensa pagina di storia italiana e, allo stesso tempo,
un riuscito tentativo di elevare una storia privata a modello
universale, valida al di là del contesto da cui trae ispirazione.