Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l’animo
nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come
un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.
Ah l’uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso
amico,
e l’ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra
uno scalcinato muro!
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì
qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi
possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.
Spesso il male di vivere ho incontrato
Spesso il male di vivere ho incontrato
era il rivo strozzato
che gorgoglia
era l’incartocciarsi della foglia
riarsa, era
il cavallo stramazzato.
Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina
Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la
nuvola, e il falco alto levato.
Fa sempre piacere rileggere Montale. Grazie
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Vero!
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