Difficilmente un docente si illude che i suoi alunni apprendano tutto ciò che egli, faticosamente e consumando buona parte della sua voce, cerca di trasmettere loro ma, talvolta, quello che restituiscono i ragazzi nei compiti e nelle interrogazioni raggiunge notevoli punte di creatività.
Se si ha la fortuna di insegnare geografia si vedranno i vari stati ricollocati sulla carta in modo piuttosto diverso rispetto alla realtà, talvolta raggiungendo livelli quasi grotteschi, per cui non saprai più se ridere o disperarti per il totale fallimento della tua funzione di insegnante.
Così magari ti riferiranno che il Portogallo si trova nel nord Europa perché ha un clima atlantico e che l’Islanda fa parte della penisola scandinava visto che il libro di testo, incautamente, ne ha parlato nello stesso capitolo.
Non considero nemmeno degna di nota l’inversione del mar Caspio e del Mar Nero visto che sono così vicini che sbagliarsi è quasi dovuto, ma magari qualche alunno insisterà sul fatto che l’Italia sia bagnata dal mar Tirreno ma non dal Mediterraneo su cui al limite si potranno affacciate la Spagna e la Grecia, anche se non ne sono poi troppo sicuri.
Non parliamo dei continenti extraeuropei, tra cui verranno inseriti a turno l’Australia, la Cina o la Russia, mentre l’Oceania diventerà probabilmente un oceano scoperto recentemente. Sull’Antartide invece le idee saranno ancora più confuse, visto che molti discenti non sapranno dirti con certezza se si tratta di un mare ghiacciato o una terra, figuriamoci se si può considerare il sesto continente.
Anche gli avvenimenti storici saranno oggetto di strani rimescolamenti e fantasiosi collocamenti sulla linea del tempo. Se sarà trascorso abbastanza tempo da quando ne avrai parlato in classe, alcuni alunni non saranno più in grado di riferire per esempio la data della scoperta dell’America che per alcuni si sposterà magicamente anche alcuni secoli avanti o indietro rispetto all’anno esatto.
Non parliamo dell’Alto Medioevo dove il caos che regnava in tutta Europa si sarà riprodotto anche nella mente dei ragazzi che non avranno idea di quel che possa essere successo, persi in un groviglio di invasioni, saccheggi, regni che durano poche decine di anni, date che in nessun modo riescono a collegare a un qualche avvenimento, ecc.
Anche avvicinandoci a nostri tempi le cose non andranno meglio. Se ti azzardi, non dico a chiedere le singole battaglie della I Guerra Mondiale, ma quanto meno a pretendere la conoscenza degli schieramenti che si contrappongono almeno sul nostro continente, riceverai risposte incerte o vedrai alunni chiudersi in un mutismo totale, quasi offesi per le tue pretese.
Per fortuna del povero e incompreso insegnante, quasi ogni classe avrà qualche alunno che segue con attenzione le spiegazioni e consolida studiando a casa, così non avrà la sensazione di aver passato il tempo a predicare nel deserto.
Ma si tratta di merce sempre più rara.
Se fai a me le stesse domande non sono certa di darti risposte esatte… 😦
"Mi piace""Mi piace"
Con il tempo ci dimentichiamo di alcune cose, ma se le hai sentite il giorno prima qualcosa dovresti ricordarti.
Comunque a volte le rielaborazioni dei ragazzi sono divertenti 🤣
"Mi piace"Piace a 1 persona
Pingback: Oggi ho scelto: Apprendimento creativo — Anna Maria Arvia – Evaporata
Grazie per la fiducia 😄 Buona giornata!
"Mi piace""Mi piace"
ti capisco.
appassionato come sono di geografia, fossi insegnante troverei davvero frustrante non riuscire a trasmettere interesse per questa materia.
ml
"Mi piace""Mi piace"
Alla stregua di un supereroe, il vero docente non si arrende mai! 😀
"Mi piace""Mi piace"
La tenacia è una dote imprescindibile per l’insegnante! Senza, sarebbe difficile andare avanti 😅
"Mi piace"Piace a 1 persona
L’ha ripubblicato su Anna Maria Arvia.
"Mi piace""Mi piace"