Il libro di matematica

Al giorno d’oggi si parla molto delle frizioni che nascono tra i docenti e i genitori degli alunni per questioni che riguardano l’apprendimento e il comportamento dei ragazzi.

Tralasciando i casi (estremi) in cui esasperati genitori sono costretti ad andare a scuola a sbattere i pugni sul tavolo o, addirittura, ad alzare le mani, sfiniti dalle continue convocazioni da parte degli insegnanti che hanno sempre qualcosa da ridire sui loro candidi figli, riporterò qui un avvenimento che si è verificato in una scuola dove ho lavorato qualche anno fa.

Eravamo nel mese di settembre, le giornate erano ancora lunghe e la scuola era appena cominciata.

Matteo era un ragazzo simpatico ma un po’ nervosetto. Ogni tanto reagiva in malo modo nei confronti dei compagni perché, a suo dire, non lo consideravano in modo adeguato e lui era molto permaloso.

All’inizio di quell’anno era arrivata una nuova insegnante di matematica che, pensando di fare un ripasso prima di cominciare il programma vero e proprio, aveva avuto l’ardire di chiedere ai ragazzi di portare per qualche tempo il testo di matematica di prima media.

Matteo aveva risposto subito che lui non ce lo aveva più e, di fronte alle continue insistenze della docente, si era fatto sempre più irritabile. La madre, venuta a sapere dell’incresciosa situazione che si era venuta a creare, aveva contattato la professoressa Paolotti, coordinatrice della scuola, chiedendo il motivo della condotta persecutoria dell’insegnante.

La Paolotti le aveva spiegato l’importanza del ripasso inteso come raccordo con l’anno passato per comprendere meglio gli argomenti della seconda media, facendo presente in modo diplomatico che quasi tutti gli insegnanti lavoravano seguendo questa modalità.

La signora a quel punto si era calmata e, con il cuore in mano e leggermente contrita, aveva spiegato alla docente che non era più possibile reperire il vecchio libro di matematica per il semplice motivo che, insieme al marito, avevano ammucchiato nel giardino gli oggetti che non servivano più e li avevano bruciati.

Probabilmente anche il libro di matematica era stato ridotto ad un mucchietto di cenere.

2 pensieri su “Il libro di matematica

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