Il concetto di smarginatura ne “L’amica geniale”

Non è mia intenzione tediarvi con una nuova recensione de L’Amica geniale, opera della ormai affermatissima scrittrice Elena Ferrante. Ormai tutti conoscono la storia, anche i meno avvezzi alla lettura di romanzi, visto il successo della fiction televisiva che ne è stata tratta.

Premetto che ho trovato il romanzo di piacevole lettura e molto accurato nel descrivere il mondo visto dagli occhi di due bambine, i rapporti con i loro coetanei e gli adulti, i grandi cambiamenti dell’Italia che si affaccia al boom economico, i sospetti e le tensioni che si vanno a creare nel quartiere di Napoli dove si svolgono le vicende.

Non vado oltre, visto che le recensione del romanzo in generale si sprecano.

Volevo invece soffermarmi sul concetto di smarginatura, uno stato d’animo che ad un certo punto si impossessa di Lila, la bambina con la personalità più forte, che si manifesta con un sentimento di straniamento rispetto alla realtà circostante.

Le persone che la circondano, che fino ad un attimo prima, apparivano familiari e amichevoli, all’improvviso, senza che niente sembra essere accaduto, diventano estranee, come se uscissero dai margini che le hanno sempre contenute.

E’ come se Lila avesse una rivelazione, un’epifania sull’essenza della realtà che la circonda il cui velo viene squarciato per mostrarsi come è veramente.

La ragazza ha per la prima volta questa sensazione, mentre si trova sul balcone di casa insieme ad alcuni amici che si adoperano in modo quasi compulsivo a fare esplodere fuochi d’artificio per un ultimo dell’anno.

I suoi occhi ad un certo punto vedono oltre la superficie e Lila raggiunge una consapevolezza delle cose che prima non aveva. Così si rende conto del cambiamento che sta travolgendo l’adorato fratello il quale con il passare del tempo sembra essere preda di una brama di successo, soprattutto economico, che gli ha fatto perdere di vista l’importanza dei valori della vita.

Questo senso di straniamento che insieme la spaventa e le provoca repulsione continueranno a presentarsi nella ragazza e sempre di più la aiuteranno a capire la realtà circostante, ormai lontana da quella difficile ma incontaminata della sua infanzia.

E l’elemento della smarginatura contribuisce a dare profondità e spessore ai romanzi della Ferrante, che non sono solo un narrare consapevole di eventi, ma assumono anche la capacità di andare oltre la superficie delle cose e capirne l’essenza.

2 pensieri su “Il concetto di smarginatura ne “L’amica geniale”

Scrivi una risposta a annamariaarvia Cancella risposta